Info soci > INTERVENTO DEL PRESIDENTE VALERIO CEFFA SULLA RIVISTA VITA


“Mutualismo, storia passata o storia futura?”
Estratto da Vita magazine - settembre 2018

La spesa sanitaria privata in Italia ha raggiunto i 40 miliardi di euro l’anno. L’allungamento della vita, le cronicità, le trasformazioni dei nuclei familiari generano una domanda di prestazioni sociali e sociosanitarie in aumento, a cui il Servizio sanitario nazionale non è in grado di far fronte. Eppure la salute non è un lusso. Era il 1886, praticamente un secolo prima della nascita del Snn (1978), quando la legge italiana riconobbe le Società di mutuo soccorso, nate col fine di migliorare la vita dei singoli individui, grazie alla reciproca assistenza che essi si scambiavano nei momenti di bisogno attraverso i contributi versati nel fondo mutualistico. Rispolverare quei due valori – la consapevolezza/previdenza e la solidarietà – significherebbe semplicemente affrontare gli imprevisti della vita con più serenità, oggi come allora.
Il mutualismo gioca un ruolo rilevante nel disegnare un welfare integrativo accessibile a tutti, in base a un principio semplice: socializzare e mutualizzare i rischi privati, costruendo una risposta collettiva e solidaristica. Lo strumento è secolare, ma si sta dimostrando ancora capace di fare innovazione sociale. Eppure secondo l’VIII Rapporto Rbm – Censis (giugno 2018) solo il 22% degli italiani (13,3 milioni) è coperto da una forma di sanità integrativa e dei 655 euro l’anno che ogni cittadino sborsa di tasca propria per la sanità, solo 95 sono intermediati. Significa il 14,5 %, pari a 5,8 miliari di euro. La differenza? Chi è coperto da una forma di sanità integrativa nel 2017 in media si è visto rimborsare 433 euro, i due terzi della spesa sanitaria privata sostenuta. Non per nulla infatti in Francia la spesa sanitaria intermediata è cinque volte la nostra.

Da 170 anni “soci, non clienti”
“L’ampliamento della domanda e l’insufficienza della risposta del sistema pubblico stanno facendo crescere tutte le forme complementari, profit e non profit” commenta Placido Putzolu, presidente della Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria (Fimiv), le cui 524 aderenti contano quasi un milione fra soci e assistiti ed erogano prestazioni e sussidi per 95 milioni di euro l’anno (fonte, Rapporto di missione 2018). Più spesa sanitaria intermediata per il cittadino significa “diminuire l’out of pocket e potersi permettere le spese sanitarie che oggi non affronta”, ma con un’attenzione, mette in guardia Putzolu: fra una società di mutuo soccorso e un’assicurazione c’è “una bella differenza”, sintetizzata dal “soci, non clienti”. “Le società di mutuo soccorso sono soggetti non profit […] i nostri non sono clienti, ma soci: diamo assistenza per tutta la vita senza mandare mai via nessuno, malato o anziano che sia […]”. Il nuovo Codice del Terzo settore ha riconosciuto le società di mutuo soccorso come Enti del Terzo settore, creando le premesse per un rafforzamento del loro contributo alla realizzazione di un sistema di welfare inclusivo, sussidiario, integrato: “Di fatto siamo l’unico operatore nel campo dei fondi integrativi soggetto a vigilanza”, precisa Putzolu.
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Il fatto che la sanità integrativa sia oggi “sulla bocca di tutti” è positivo ma porta con sé anche il rischio di “pubblicità aggressive da parte di assicurazioni che si presentano come se fossero una mutua, quando in realtà nessuna polizza assicurativa garantisce a vita come noi”, afferma Valerio Ceffa, presidente della mutua sanitaria integrativa Insieme Salute. Nata nel 1994, uno zoccolo duro di aderenti in Lombardia, un punto di forza nella consulenza agli associati e nella valutazione costante delle strutture convenzionate, Insieme Salute conta 18mila soci di cui la metà è iscritta tramite convenzioni aziendali: “per noi sono tutti soci, in CdA siedono consiglieri che provengono da aziende con cui abbiamo convenzioni. E tutti hanno la possibilità di restare soci per tutta la vita, anche da pensionati o quando cambiano azienda, lo dico perché non tutte lo consentono”. Il 2018 di Insieme Salute è dedicato alla longevità, con una proposta di assistenza che prevede versamenti molto esigui per chi inizia da giovane a pensare al suo futuro. “La sfida è questa, aumentare la cultura previdenziale, devi pensare adesso al tuo futuro. È un messaggio culturale su cui c’è molto da lavorare”.
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